E'
giunta la fine di questo breve viaggio introduttivo sui passi di
Robinson Crusoe. I libri ci possono offrire una vastissima conoscenza
e cultura utile per sviluppare un nostro pensiero critico e personale
e vivere a pieno le sfumature della vita.
Meditando
su tale ragionamento è forse scaturita la scrittura del libro
"Ecologia letteraria".
Questa
frase riassume in breve lo scopo del blog. Attraverso pochi passi del
libro "Robinson Crusoe" si è potuto attraversare a grandi
linee le principali scoperte a cui è giunto il protagonista, e così
come lui, l'umanità intera secoli prima. Come essa, l'umanità, ha tratto dalle
conoscenze di ogni popolo
precedente il punto di partenza per
potersi evolvere, migliorare o per propria scelta degradarsi. Tali conoscenze di ciascun popolo si sono potute tramandare solo grazie alla scittura, ai libri.
" Un giorno, però,
dopo aver acceso un gran fuoco per cuocere della carne, al
momento di spegnerlo mi accadde di trovare un coccio di uno dei miei recipienti d'argilla, che
per effetto della cottura era diventato duro come una pietra e rosso
come una tegola. Fu per me una lieta
sorpresa, e pensai che, se cuocevano rotti, non c'era un motivo per
non farli cuocere interi. La
circostanza m'indusse a pensare quale fosse il sistema migliore per
preparare un fuoco col quale cuocere i miei
recipienti di argilla. Io non avevo la minima idea di come fosse una
fornace da vasaio, e a maggior motivo
ignoravo che occorresse rivestirla di piombo, purdisponendo, in
realtà, del metallo necessario. Così mi
accontentai di disporre due o tre tegami e qualche vaso l'uno
sull'altro, poi vi misi sotto della brace e
tutt'attorno un gran mucchio di legna da ardere; alimentai senza posa
il fuoco aggiungendo legna
all'esterno e sopra la pila, finché non vidi che l'interno dei vasi
era rovente e constatai che non si
spaccavano affatto. Quando furono completamente rossi, li lasciai
cuocere a calore costante per altre cinque o
sei ore, finché non mi accorsi che uno dei vasi, pur non rompendosi,
fondeva e colava, perché la sabbia
mescolata all'argilla si scioglieva per effetto del soverchio calore,
e sarebbe diventato come vetro se
avessi continuato la cottura al medesimo calore. Così gradualmentediminuii la temperatura, i vasi
cominciarono a perdere il loro color rosso, e avendoli sorvegliati
tutta la notte perevitare che il fuoco si
spegnesse troppo in fretta, la mattina mi trovai in possesso di tre
tegami, certo
non belli, ma perfettamente
adatti allo scopo, e di altri due recipienti cotti in modo da
raggiungere il grado di durezza necessario,
uno dei quali smaltato per effetto della liquefazione della sabbia."
D. Defoe, Robinson Crusoe, Garzanti Libri, 1719.
La storia della terracotta e
della ceramica è la storia dell'umanità. La parola ceramica deriva
dal greco keramos (significa vaso di creta) e sta ad indicare tutti i
manufatti utili o ornamentali che sono stati fatti con argilla e poi
cotti. Terracotta: è il nome che si dà, in quasi tutte le lingue,
alla ceramica non dipinta. La terracotta è soprattutto espressione
di attività manuale volta alla costruzione di oggetti d'uso. La
ceramica come espressione d'arte fa parte della storia dell'uomo da
oltre 35.000 anni. La natura stessa della terracotta, fragile ma non
deperibile, ha fatto si che i popoli antichi vengano studiati
attraverso gli oggetti interi e i cocci o frammenti che sono giunti
fino a noi. Da questi reperti si capisce l'evoluzione delle diverse
società., si ricostruiscono i costumi religiosi, culturali e lo
sviluppo socio economico e commerciale dei popoli. Le tradizioni
delle ceramiche sono quelle più resistenti al tempo. Le varie fasi
della lavorazione della ceramica hanno infatti molte variabili ed i
ceramisti, ripetono le forme ed i colori tramandandone i segreti di
generazione in generazione.
I principali vasi dell'antichità da cui si copia tutt'ora lo stile sono:
Vasi cinesi
La Cina è stato uno dei
maggiori centri di produzione della ceramica ed in particolare nella
sua forma denominata porcellana il cui commercio internazionale portò
grande ricchezza al paese.
Vasi egiziani
Gli egiziani furono i primi
a smaltare e verniciare gli oggetti di ceramica. Anche l'impasto era
diverso,fatto in prevalenza da silice. I deserti egiziani contengono
in abbondanza molto sale e sabbia pura (silice) , sottoponendo
entrambi al calore si forma il vetro, e mischiando l'argilla con i
componenti del vetro ( soda e silice) si ottiene uno smalto che
forma un corpo unico con l'oggetto d'argilla. Per colorare questo
composto usavano cobalto e rame o manganese. Il maggior produzione
della ceramica egiziana si raggiunse con oggetti rivestiti di una
particolare a vernice turchese e l'introduzione di un gran numero di
smalti colorati. Oltre alle numerose forme per uso pratico e
funerario, come i vasi per contenere le viscere dei morti, venivano
costruite statuine che nell'aldilà avrebbero dovuto aiutare i
defunti a svolgere le mansioni più difficili.
Vasi greci
I Greci attribuirono ad ogni forma dei vasi una funzione per
le tante esigenze della vita quotidiana. La ricerca delle forme era
molto accurata ed era strettamente in relazione alla sua
funzionalità. I recipienti più conosciuti sono l'anfora e i
crateri. L'anfora, di cui esistevano diversi modelli, era ornata da
due manici ed aveva il collo stretto, come tappo si metteva la pece o
il sughero. A volte terminava a punta di modo che si potesse infilare
nel terreno. Serviva a contenere il miele, il vino e l'olio ed era
usata come unità di misura dei liquidi. I crateri invece servivano a
contenere la miscela di acqua e vino da servire nei banchetti. Erano
grandi vasi profondi con una bocca larga e ne esistevano di quattro
tipi. Poi c'erano i vasi per i profumi, per gli unguenti destinati
agli atleti, vasi per il trasporto dell'acqua dai pozzi, vasi per
tenere in fresco il vino, vasi per bere e mangiare. I vasi che
servivano alla vita quotidiana avevano anche una funzione religiosa
in un legame ideale della vita con la morte. Inizialmente il decoro
della ceramica greca era essenzialmente geometrico, successivamente
si rappresentarono sui vasi le scene mitologiche. La grande epoca
della ceramica greca inizia ad Atene dopo il 580 a.C. con famosi vasi
rossi dovuti all'argilla ricca di ferro alla quale si aggiunse
successivamente la tecnica delle figure nere.
Vasi etruschi
Presso gli Etruschi la
terracotta ebbe grande diffusione soprattutto nella scultura, nella
produzione di maschere, di sarcofagi che riproducevano le sembianze
dei morti a grandezza naturale, di vasi per uso domestico e di vasi
funerari con il coperchio a forma di testa umana per custodire i
visceri dei morti. Gli etruschi acquistavano dai greci le ceramiche
raffinate delle quali si circondavano. La produzione della ceramica
etrusca fu fortemente influenzata dalla Grecia e dalla Magna Grecia.
La caratteristica della ceramica etrusca è il bucchero. Essa veniva
eseguita a tornio, uniformemente nera sia all'esterno che nel corpo.
Il bucchero è una ceramica a base di argille molto raffinate, a
grana fine e ricche di ferro. Fragile e porosa, di colore nero o
grigio scuro,diventa brillante se lucidata. La si cuoceva in ambiente
fumoso con assoluta mancanza di ossigeno che si otteneva chiudendo le
prese dell'aria e lasciandola in mezzo al carbone che la legna
produceva, la porosità dell'oggetto veniva ridotta perché si
impregnava delle particelle di carbone, mentre avveniva una
trasformazione chimica dei composti ferrici rossi in ferrosi neri
parzialmente vetrificati.
Vasi romani
I vasi romani erano sempre realizzati in argilla. Usavano
una ceramica povera di calcare a grana finissima ottenuta per
decantazione dell'argilla, compatta e contenente molto ferro. La sua
particolarità è data dal rivestimento costituita da una patina di
argilla sottile , a sua volta ottenuta per decantazione ed applicata
immergendo l'oggetto nella stessa , questo permetteva di ottenere una
superficie abbastanza levigata con tipico colore rosso corallino.
Molti vasi non
spiccano per originalità in quanto simili, se non identici, ai vasi
greci: è il caso dei crateri e delle coppe che gli antichi Romani
usavano per bere durante festeggiamenti e divertimenti vari. La vasta
produzione di vasi romani si differenzia dai modelli greci per i colori
dei contenitori: più vivaci e vicini alle tonalità chiare del pastello e
con rilievi in oro. Le anfore romane di terracotta, a differenza di
quelle greche, venivano lasciate con sfondo chiaro e senza decorazioni. I
crateri romani avevano però la particolarità di essere composti da un
coperchio. I Romani introdussero anche i piccoli vasi ovali in
terracotta, con bordi arrotondati e senza pitture, ma abbelliti da
bassorilievi raffiguranti delle piante e dei fiori.
Vasi neoclassici I vasi dell’Ottocento hanno delle linee molto sinuose e raffinate
ispirate a uno stile neoclassico. Sono in porcellana e possono avere
disegni ispirati a motivi floreali e decorazioni in oro zecchino.
Oggetti preziosi, vere e proprie opere d’arte, questi vasi hanno
decorato le tavole e gli arredi dei palazzi nobiliari dell’Ottocento.
Stretti, alti, con manici o a forma di coppa, i vasi ottocenteschi si
trovano facilmente nei negozi di antiquariato. Spesso vengono venduti in
kit di due o più vasi e vengono usati come centrotavola e per fini
esclusivamente decorativi.
"Cercai un pezzo di terreno
più umido [...] dissodai un campo [...] Qui seminai il seme restante in febbraio, un po'
prima dell'equinozio di primavera; questo seme, irrorato dalle piogge
di marzo e di aprile, germogliò
molto bene e diede un ottimo raccolto" D. Defoe, Robinson Crusoe, Garzanti Libri, 1719.
Robinson, dopo un primo periodo passato sull'isola a raccogliere e cacciare per procacciarsi da vivere, iniziò a coltivare. Così fecero anche i primi uomini. Il passaggio dell'uomo ad argicoltore e allevatore segnò una grande svolta nella storia. Si
tratta di un cambiamento evolutivo. Quando le condizioni
di vita sulla Terra
diventarono
più favorevoli,circa
10000 anni fa,Neolitico (nuova età della pietra), l’uomo
imparò a utilizzare nuove tecnologie,
dando vita a una vera
e propria rivoluzione.Le società sedentarie, dedite
all'allevamento e all'agricoltura,pesero il sopravvento ed iniziarono a produrre il proprio
cibo, selezionando le risorse disponibili, intervenendo nella
definizione degli equilibri ambientali.L’uomo
iniziò a produrre i beni necessari alla propria
sopravvivenza e questo segna l’inizio dell’agricoltura. La
capacità di costruire strumenti finora usati per la caccia (pietre levigate per uccidere e scuoiare gli animali,
lance e frecce con punte in pietra, asce
di varie dimensioni) viene messa a servizio
dell’agricoltura. Si iniziarono a conoscere meglio anche gli animali. I più mansuetivenneroaddomesticati:pecore,
capre, buoi, asini. In questo modo l'uomopotrà
avere sempre a disposizione carne,latte,
lana e pelli.Importante
è stato l’addomesticamento del cane, che puòproteggere
abitazioni e recinti e aiutare l’uomo nella caccia. Anche per questo motivo Robinson Crusoe parla del suo cane come delsuo fedele servitore, " Non mi mancarono mai tutte le cose
chepoteva fare per me, tutta la compagnia di cui sapeva farmi dono;avrei solo voluto che mi parlasse,
ma questa era una pretesaassurda."
sopravvivenza italiano survival inglese survie francese supervivencia spagnolo sobrevivência portoghese Überleben tedesco выживание russo הישרדות ebraico ניצל yiddish επιβίωση greco
Le lingue del mondo sono davvero tante, alcune sono molto conosciute, come quelle europee, altre meno. Oggi conoscere le lingue è un requisito importantissimo,
non solo per entrare nel mondo del lavoro, ma anche a livello umano. Le lingue avvicinano e uniscono persone diverse tra loro per
lingua, cultura, religione e colore della pelle.Il mondo delle lingue è un mondo da scoprire, che affascina sempre di più. Nonostante ciò però tutt'oggi molte lingue e dialetti si stanno perdendo. La maggior parte delle lingue tribali sta scomparendo più velocemente di quanto possano essere documentate. La lettura della pagina seguente è un'importante occasione per acquisire conoscenze sul tema.
La Sitoteca Capitello della Casa Editrice Capitello presenta un vero e proprio dizionario di storia utilissimo per ampliare le proprie conoscenze, inoltre siccome la pagina web è studiata per avvicinare i giovani allo studio, il lessico è semplice e l'approccio ad ogni tema cercato semplice ed immediato. Non ha obbiettivi di approfondimento. Il sito però dispone di una seconda sezione dedicata invece ad articoli su temi storici che raccoglie studi specifici. Relativamente al tema del blog è interessante il Darwinismo Sociale.
Darwin infatti enunciò il
concetto di selezione naturale nel libro da lui scritto "L'origine
della specie", ed è il meccanismo con cui avviene l'evoluzione.
"Gli individui di
ciascuna specie, che nascono, sono molto più numerosi di quanti ne
possano sopravvivere e quindi la lotta per l’esistenza si ripete di
frequente. Ne consegue che qualsiasi vivente, che sia variato sia pur
di poco, ma in un senso a lui favorevole nell’ambito delle
condizioni di vita, che a loro volta sono complesse e alquanto
variabili, avrà maggiori possibilità di sopravvivere e, quindi,
saràselezionato naturalmente. In virtù del possente
principio dell’ereditarietà, ciascuna varietà, selezionata in via
naturale, tenderà a perpetuare la sua nuova forma modificata"(Darwin, L'origine della specie,1859, p. 43).
Per la competizione tra
individui, descritta con il concetto di "lotta per la
sopravvivenza", Darwin si basò sull'osservazione che gli
organismi. Essi moltiplicandosi con un ritmo troppo elevato,
producevano progenie quantitativamente superiori a quelle che il
limite delle risorse umane possa sostenere. La conseguenza è una
dura competizione per raggiungere lo stato adulto e riprodursi. Tale
tesi viene applicata anche all'evoluzione umana. Solo gli individui "adatti" o "forti", cioè capaci di interagire con l’ambiente
e di trasformarsi, possono, di conseguenza, sopravvivere. Gli altri,
invece, "nonadatti" o "deboli" sono condannati
all’estinzione. La specie umana esisterà finché sarà in grado di
adattarsi all’ambiente in cui vive. Nel corso dei secoli le varie
civiltà sviluppatesi hanno dato prova di adattarsi all'ambiente
utilizzando i materiali forniti dalla natura come strumento per il
loro vivere. Tutti gli utensili e le scoperte tecnologiche nei vari
campi del sapere hanno permesso all'uomo di sopravvivere e
circondarsi, con il passare del tempo, di comodità e lussi che lo
allontanano dalla visione animalesca. Ciononostante atteggiamenti
primitivi sono ancora molto presenti nell'uomo ed enormi passi in
avanti si devono ancora compiere.
Dal sito <www.coverbrowser.com> si possono vedere interessanti copertine di famosi giornalini riguardanti il tema della sopravvivenza. per mostrarne alcune...
"I
miei pensieri erano ormai interamente dominati dalla preoccupazione
di proteggermi daiselvaggi,
se mai ne fossero apparsi, o dalle belve feroci, ammesso che l'isola
ne fosse popolata; e avevo idee
disparate e contrastanti sul modo di cautelarmi e sul tipo di
abitazione che dovevo fabbricarmi; se scavarmi
una caverna sotto terra o piantare una tenda a cielo aperto; in breve
decisi di farmele tutte e due,
e in quale modo, con quale tecnica, non sarà forse ozioso
descrivere.[...]
Tenni subito conto di alcuni fattori che nella mia situazione mi
parvero opportuni: primo, e già ne
ho fatto menzione, posizione salubre e presenza d'acqua dolce;
secondo, protezione dal calore del sole;
terzo, sicurezza da esseri famelici, uomini o animali che fossero;
[...]trovai un breve
pianoro al riparo di una collina [...]decisi di piantare
la mia tenda." D. Defoe, Robinson Crusoe, Garzanti Libri, 1719.
Un'abitazione
è forse l'oggetto di base più importante che si possiede.
L'uomo
da subito ha espresso la necessità di eseguire delle costruzioni che
fungessero da riparo dalle intemperie del tempo . Le grotte naturali
non sempre erano a disposizione. Raffinando le tecniche di caccia,
iniziando a coltivare, l’uomo primitivo sentì l’esigenza di un
riparo più sicuro. I primi interventi costruttivi di cui abbiamo
testimonianza, appartengono al periodo neolitico.Si costruirono
capanne palafitte. Come aveva notato Robinson la vicinanza del riparo
ad un corso d'acuqa è indispensabile. Le prime grandi civiltà
infatti sorsero proprio sulle rive di fiumi o mari. Essi consentivano
facile irrigazione dei terreni e scambi commerciali con i territori
d'oltrmare.
Nel
Mediterraneo sorsero le prime case costruite con la pietra, legno e
paglia.
La
casa egizia era caratterizzata da semplici spazi a
pianta rettangolare,realizzata utilizzando mattoni crudi fatti con il limo proveniente dal Nilo.In Egitto la struttura urbanisticaprevedeva una divisione per quartieri
differenziati in base al censo.
Vi erano, quindi, case per gli operai,
case per il ceto medio e case
per i più abbienti. Quindi le modalità costruttive delle abitazioni si differenziavano in relazione alla classe sociale.
Inoltre gli Egizi davano più importanza alle città dei morti
che a quelle dei
vivi. Le città dei morti sono grandiosi complessi
costruiti per durare
secoli e secoli, e per questo si usa un materiale resistente, la pietra
(granito, calcare ecc) .
Le abitazioni
greche si sviluppano disordinatamente sulle pedici
dell'Acropoli, localizzata su un'altura, cinta da mura e sormontata da templi. Privedi una struttura
urbanistica ben definita. Le
abitazioni del ceto più abbiente e di quello popolare sorgevano le
une accanto alle altre. In generale erano costituite da un cortile
interno rettangolare delimitato da un colonnato e ballatoi, attorno
al quale erano disposte le stanze.
Le abitazioni romane vengonodistinte in due categorie:le domus
(dimore urbane
appartenenti ai cittadini benestanti) e le insulae
(case a più piani
per più famiglie).
La domus era una casa con atrio centrale,
coperto in maniera parziale dalle falde di un tetto che convogliava
l’acqua piovana in una vasca.
L’insula è costituita dai
appartamenti in affitto, si tratta di grandi palazzi alti dai tre ai sei piani, dislocati lungo un intero isolato.
La casa araba era distribuita attorno
ad un cortile quadrato coperto da una cupola, al centro del quale era
presente una fontana. Chiusa verso l’esterno per proteggere
l’intimità della casa, venivano distinti gli spazi destinati alle
donne (harem) e quelli destinati agli uomini.
Nel Medioevo
i signori abitavano nei castelli, il popolo inveceaveva abitazioni
anguste e malsane. Solo con lo sviluppo del commercio e con l’ascesa
della classe mercantile (intorno l’anno Mille), vennero costruiti
grandi palazzi nelle città, in pietra e legno simili ai castelli.
Il
palazzo è l'emblema del Rinascimento. È la casa di città del
nobile e del mercante, che attraverso il palazzo voleva dare
un’immagine di se stesso. I signori rinascimentali si fanno spesso mecenati di poeti, letterati,
pittori, scultori e architetti che vivono alla loro corte e
contribuiscono alla realizzazione dei loro sontuosi palazzi. Il
tipico palazzo rinascimentale di solito è un blocco unitario realizzato
in muratura, simile ad una fortezza e strutturato su tre piani che si affacciano sia sulla
strada che sul cortile interno: al pianterreno si trovano i locali di
servizio; al primo piano vi sono i locali di rappresentanza utilizzati
in occasione di feste e ricevimenti; il secondo piano è abitato dai
componenti della famiglia, mentre il sottotetto è utilizzato come
alloggio per la servitù. Le sale interne sono decorate con affreschi,
stucchi, quadri, arazzi e sontuose scalinate, e sono arredate con mobili
pregiati. Contemporaneamente si sviluppa il ceto borghese e con esso
viene in parte modificata la struttura dell'abitazione. I locali si
differenziano in base alla destinazione d'uso: ai piani superiori si
trovano le stanze dei componenti della famiglia, mentre al primo piano i locali sono utilizzati per il lavoro e gli
uffici. Il pianterreno, che in origine era utilizzato come laboratorio
artigiano, diventa bottega e generalmente viene dato in affitto.
Nel XVIII secolo con la
rivoluzione industriale e con lo spostamento di masse dalla campagna
verso la città, nascono i quartieri operai dalle condizioni
igieniche disagiate.Essi sono costituiti da alloggi realizzati lungo le linee ferroviarie, vicino alle miniere
oppure intorno alle grandi fabbriche. Questi quartieri (i cui tipici
esempi sono gli slum inglesi o le banlieu francesi) sorgono spesso negli
spazi lasciati liberi dalle fabbriche, su terreni pieni di ceneri e
rottami, o lungo i corsi dei fiumi inquinati dagli scarichi delle
fabbriche. L'aria è irrespirabile, gli alloggi sono fatiscenti e sempre
più piccoli.
Nel Novecento l'uso del
cemento armatoconsente una costruzione in tempi rapidi. Diventa il principale materiale di costruzione degli edifici, contribuendo
alla loro standardizzazione, ma anche all'aumento della salubrità degli
edifici indipendentemente dalle classi sociali. Nasce il concetto di unità abitativa come
“macchina da abitare” e quindi a misura d’uomo (Le Corbusier).
Grazie al progresso della tecnologia degli impianti idrici e di
riscaldamento si costruirono case più confortevoli e con migliori
condizioni igieniche.
Tramite l'utilizzo dell'abecedario si possono collegare alla parola chiave del blog i seguenti termini:
Arnesi
Per poter sopravvivere, Robinson si rese conto che era necessario ingegnarsi per poter costruire arnesi pratici per il suo bisogno quotidiano.
Bere
Indispensabile è idratarsi. Per sua fortuna sull'isola in cui è naufragato Robinson vi sono corsi d'acqua. Per la costruzione della sua abitazione egli terrà proprio conto della presenza nelle vicinanze di acqua dolce.
Costruire
E' necessario, per sopravvivere, saper costruire utensili di prima necessità.
Derivare
Osservando il mondo esterno è possibile farne derivare un'invenzione.
Equipaggiamento
Robinson nel corso degli anni di permanenza sull'isola riuscì a fabbricare numerosi utensili associabili ad un odierno kit di sopravvivenza.
Fiducia
Per vivere in un'isola deserta o comumque in condizioni estreme è una condizione necessaria la fiducia e la volontà di sopravvivere.
Genio
Lampo di genio.
Habitat
In cui si trovò a sopravvivere il protagonista.
Invenzione
Numerose sono le invenzioni di Robinson Crusoe che analizzeremo nel corso di questo blog.
Lontananza
Nonostante la lontananza dalla patria e da tutte le comodità della civiltà, Robinson non si arrese.
Manuale
Esistono oggigiorno numerosi manuali per la sopravvivenza in luoghi poco ospitali allo scopo di aiutare nel momento della necessità.
Nutrirsi
Indispensabile è procurarsi del cibo. Robinson, come i primi uomini, passerà da raccoglitore a cacciatore, per poi iniziare a coltivare la terra ed allevare capre.
Osservare
Determinante è l'osservazione della natura e del mondo esterno, da esso si possono cogliere importanti nozioni che ci permettono di arrivare a grandi scoperte.
Pensieri
Robinson tenne un diario in cui scrisse tutti i suoi pensieri e il racconto dello scorrere delle sue giornate sull'isola.
Quaderno
Dove Robinson annotò i suoi pensieri.
Riuscita
La riuscita di un'invenzione porta con sè sempre una grande gioia, soprattutto se essa si dimostra indispensabile per la propria sopravvivenza.
Solidarietà
In vista di un'obiettivo da realizzare è estremamente importante.
Tecniche
Le tecniche di costruzioni di attrezzi ad opera del protagonista sono grezze ma adatte alle poche materie prime a disposizione.
Utilizzare
Essenziale per sopravvivere è saper utilizzare le risorse a disposizione nel migliore dei modi.
Vivere
e saper vivere.
Zattera
Una delle prime rudimentali costruzioni di Robinson.
Viene ora proposto un simpatico accostamento di parole:
Sempre Ogni Primo Rudimentale Atterzzo Vi Verrà Incontro Valorizzando E Nobilitando Zelanti (tue) Attitudini
"Ma era inutile che me
ne stessi con le mani in mano, in attesa di ciò che non potevo
avere, el'impellenza estrema mi
aguzzò l'ingegno.[...] potevo formare una specie di zattera [...]"
"Mi misi a lavorare a questa
canoa come il più stupido degli uomini che abbiano mai avutoun'oncia di cervello. Mi
abbandonavo al piacere di un progetto del genere senza curarmi di
pensare se
sarei mai riuscito a
tradurlo in atto. Non che la difficoltà di varare la barca non si
affacciasse spesso allamia mente, ma troncavo le
mie stesse perplessità dandomi questa stolida risposta: «Primacostruiamola,poi in un modo o nell'altro
scommetto che riuscirò a farla arrivare in acqua.»
Quando giunsi al termine di
questo lavoro, ne fui oltremodo felice. L'imbarcazione era molto
più vasta di qualsiasi
canoa, operiagua, ricavata da un solo tronco, fra quante ne avevo mai
viste in vita
mia. Mi era costata tanto
olio di gomito, potete esserne certi, ed ora non mi restava che
metterla inmare; e se ci fossi
riuscito, senza dubbio avrei dato corso al viaggio più pazzesco, e
con le minime
probabilità di buon esito,
che sia mai stato intrapreso."
D. Defoe, Robinson Crusoe, Garzanti Libri, 1719.
Fin da epoca preistorica il
mare ha rappresentato una via di comunicazione abbastanza rapida e
sicura.La
nave costituisce un mezzo per affermare la supremazia dell’uomo
sull’ambiente che lo circonda. E'
inoltre veicolo d’esplorazione e di
scoperta, uno strumento per trasportare uomini e merci, aprire nuove
vie commerciali e vincere battaglie. Il viaggiare per mare,
con un mezzo costruito dall’uomo, è un’attività che risale agli
albori della civiltà, quando gli esseri umani impararono ad
utilizzare rudimentali ausili di
galleggiamento. L'utilizzo di questo mezzo di locomozione si stima
sia iniziato circa 6000 anni fa. Il tronco, la zattera, il tronco
scavato, i fasci di giunchi, la corteccia degli alberi e la pelle
degli animali sono le diverse e più remote tappe della prima fase
nella tecnica di costruzione delle imbarcazioni con la quale si
sviluppò la tecnica delle costruzioni navali. Quando
al remo fu sostituita la vela si rese disponibile un'energia a costo
praticamente nullo e ben più grande di quella muscolare dell'uomo.Inventori
delle prime grosse navi fluviali furono
gli antichi Egizi
nel quarto millennio a.C. Utilizzarono
per costruirle fasci di papiri legati
strettamente. Il
Nilo fu il
mezzo di comunicazione che rese
possibili spostamenti veloci di uomini e merci dal Nord al Sud del
Paese.Seguirono i Fenici
ai quali si deve la costruzione delle prime navi d’altura,cioè
destinata alla navigazione in alto mare, per icollegamenti tra le
varie regioni mediterranee.
In seguito furono
Greci, Cartaginesi e Romani che compresero l'importanza della
navigazione marittima e la sfruttarono per i loro commerci, ma anche
per le loro continue guerre di espansione.Caduto l’Impero
Romano, l’arte del navigare riprese nuovo vigore nel Medioevo per
opera dei Veneziani, dei Normanni, dei Genovesi, dei Pisani e degli
Amalfitani, nell’Evo Moderno da parte degli Olandesi, dei
Portoghesi e degli Spagnoli e, nei tempi più recenti, per merito
degli Inglesi, degli Americani e degli Italiani.Tappe fondamentali
nello sviluppo della navigazione, furono l’introduzione della
bussola nel XIII
secolo, l’invenzione del motore a vapore nel XIX
secolo e l'utilizzo della nafta la posto del cabone.Dopo la I Guerra Mondiale si diffuse l'uso del motore a combustione interna tipo Diesel e nacquero così le prime Motonavi.Oltre alle imbarcazioni atte alla navigazione in superficie ricoprono un importante ruolo i sommergibili. Essi all'occorrenza possono operare al di sotto della superficie dell'acqua. I primi studi teorici sulla costruzione di un sommergibile sono stati effettuati da Leonardo da Vinci nel 1500 circa, anche se le sue teorie non sfociarono mai in un prototipo funzionante. Il primo tentativo di immersione con un mezzo subacqueo di cui si hanno testimonianze storiche certe, fu nel 1775.A partire dagli anni cinquanta del '800 invece si ebbe l'evoluzione del sottomarino il quale venne chiamato sommergibile. Il termine si riferisce propriamente alle unità create per navigare e combattere in immersione piuttosto che in
superficie e si applica a tutte le unità moderne.
"Ma dopo dieci, dodici
giorni da quando ero sbarcato, mi resi conto che avrei perso la
nozionedel tempo per mancanza di
libri, di penna e d'inchiostro. [...] Onde, per evitarlo, con un
coltello incisi a lettere maiuscole su un grande paloqueste parole: «Qui giunsi
a terra il 30 settembre 1659»; poi ne feci una grande croce e la
infissi lungola spiaggia nel punto in cui
ero sbarcato la prima volta; ed ogni giorno sui lati di questo palo
squadratocome una tavola incisi ogni
giorno una tacca col mio coltello, e ogni sette una tacca lunga il
doppio, econtrassegnando l'inizio di
ogni mese con una tacca lunga il doppio di queste ultime; e in tal
modotenni il mio calendario,
ossia il mio computo settimanale, mensile e annuale del tempo."
D. Defoe, Robinson Crusoe, Garzanti Libri, 1719.
La nozione di tempo, che come un fiume scorre senza sosta e
inesorabilmente, forse è sempre
esistita nella mente dell'uomo, ma l'esigenza di misurarne la durata deve essere
sorta in un momento successivo.Solo quando, dopo essersi organizzato in
gruppi, l’uomo sentì la necessità di ripartire la giornata tra il periodo da
riservare al lavoro e quello da dedicare alle cerimonie religiose e al riposo. Tanto più, quando l'uomo da
cacciatore divenne agricoltore, ebbe il bisogno di imparare a
conoscere l'alternanza delle stagioni.
Il nostro protagonista, Robinson Crusoe, è un giovane con un innato desiderio di viaggiare. In una delle sue avventure per mare però naufraga su un' isola deserta. A mano a mano realizza la necessità di doversi costruire da sè utensili indispensabili per la sopravvivenza. Robinson, a questo punto della storia, si trova ad essere nella stessa condizione dei primi uomini. E' privo di tutte le comodità che con il tempo l'uomo si è creato ed è riuscito a tramandare da generazione in generazione. Robinson non può far altro che osservare con attenzione l'ambiente che lo circonda e prendere ispirazione da esso, cercando di indagare i segreti per scoprire nuove soluzioni e nuove idee. Da quando la specie umana ha iniziato la sua evoluzione, la ricerca e il continuo miglioramento di attrezzi e utensili sono state delle costanti nella storia dell'uomo, ottenendo un miglioramento della propria vita. Si ottimizzarono dunque sempre di più gli attrezzi, i quali possono essere visti come protesi dell'uomo che gli consentono di arrivare là dove il suo fisico e le sue sole forze non basterabbero *. * tratto dalla lezione in aula del professore Vittorio Marchis il 20-3-2013.
La presente pagina è direttamente collegata con il corso: " Storia della tecnologia" tenuto dal professore Vittorio Marchis al Politecnico di Torino. Tale blog si proporrà di analizzare, tramite un viaggio condotto sui passi delle avventure di Robinson Crusoe, le principali scoperte teconologiche divenute indispensabili per la nascita del progresso storico e teconologico dell'umanità.