lunedì 22 aprile 2013

Abitazione

"I miei pensieri erano ormai interamente dominati dalla preoccupazione di proteggermi dai selvaggi, se mai ne fossero apparsi, o dalle belve feroci, ammesso che l'isola ne fosse popolata; e avevo idee disparate e contrastanti sul modo di cautelarmi e sul tipo di abitazione che dovevo fabbricarmi; se scavarmi una caverna sotto terra o piantare una tenda a cielo aperto; in breve decisi di farmele tutte e due, e in quale modo, con quale tecnica, non sarà forse ozioso descrivere.[...] Tenni subito conto di alcuni fattori che nella mia situazione mi parvero opportuni: primo, e già ne ho fatto menzione, posizione salubre e presenza d'acqua dolce; secondo, protezione dal calore del sole; terzo, sicurezza da esseri famelici, uomini o animali che fossero; 
[...]trovai un breve pianoro al riparo di una collina [...]decisi di piantare la mia tenda."  
D. Defoe, Robinson Crusoe, Garzanti Libri, 1719.

 
Un'abitazione è forse l'oggetto di base più importante che si possiede.
L'uomo da subito ha espresso la necessità di eseguire delle costruzioni che fungessero da riparo dalle intemperie del tempo . Le grotte naturali non sempre erano a disposizione. Raffinando le tecniche di caccia, iniziando a coltivare, l’uomo primitivo sentì l’esigenza di un riparo più sicuro. I primi interventi costruttivi di cui abbiamo testimonianza, appartengono al periodo neolitico.Si costruirono capanne palafitte. Come aveva notato Robinson la vicinanza del riparo ad un corso d'acuqa è indispensabile. Le prime grandi civiltà infatti sorsero proprio sulle rive di fiumi o mari. Essi consentivano facile irrigazione dei terreni e scambi commerciali con i territori d'oltrmare. 
 
Nel Mediterraneo sorsero le prime case costruite con la pietra, legno e paglia.


La casa egizia era caratterizzata da semplici spazi a pianta rettangolare, realizzata utilizzando mattoni crudi fatti con il limo proveniente dal Nilo. In Egitto la struttura urbanistica prevedeva una divisione per quartieri differenziati in base al censo.


Vi erano, quindi, case per gli operai, case per il ceto medio e case
per i più abbienti. Quindi le modalità costruttive delle abitazioni si differenziavano in relazione alla classe sociale. 


 Inoltre gli Egizi davano più importanza alle città dei morti che a quelle dei vivi. Le città dei morti sono grandiosi complessi costruiti per durare secoli e secoli, e per questo si usa un materiale resistente, la pietra (granito, calcare ecc) .

  
Le abitazioni greche si sviluppano disordinatamente sulle pedici
dell'Acropoli, localizzata su un'altura, cinta da mura e sormontata da templi. Prive di una struttura urbanistica ben definita. Le abitazioni del ceto più abbiente e di quello popolare sorgevano le une accanto alle altre. In generale erano costituite da un cortile interno rettangolare delimitato da un colonnato e ballatoi, attorno al quale erano disposte le stanze. 


Le abitazioni romane vengono  distinte in due categorie:le domus
(dimore urbane appartenenti ai cittadini benestanti) e le insulae
(case a più piani per più famiglie). 
La domus era una casa con atrio centrale, coperto in maniera parziale dalle falde di un tetto che convogliava l’acqua piovana in una vasca.
L’insula è costituita dai appartamenti in affitto, si tratta di grandi palazzi alti dai tre ai sei piani, dislocati lungo un intero isolato. 

La casa araba era distribuita attorno ad un cortile quadrato coperto da una cupola, al centro del quale era presente una fontana. Chiusa verso l’esterno per proteggere l’intimità della casa, venivano distinti gli spazi destinati alle donne (harem) e quelli destinati agli uomini.
 

Nel Medioevo i signori abitavano nei castelli, il popolo invece aveva abitazioni anguste e malsane. Solo con lo sviluppo del commercio e con l’ascesa della classe mercantile (intorno l’anno Mille), vennero costruiti grandi palazzi nelle città, in pietra e legno simili ai castelli.

Il palazzo è l'emblema del Rinascimento. È la casa di città del nobile e del mercante, che attraverso il palazzo voleva dare un’immagine di se stesso.
I signori rinascimentali si fanno spesso mecenati di poeti, letterati, pittori, scultori e architetti che vivono alla loro corte e

contribuiscono alla realizzazione dei loro sontuosi palazzi. Il tipico palazzo rinascimentale di solito è un blocco unitario realizzato in muratura, simile ad una fortezza e strutturato su tre piani che si affacciano sia sulla strada che sul cortile interno: al pianterreno si trovano i locali di servizio; al primo piano vi sono i locali di rappresentanza utilizzati in occasione di feste e ricevimenti; il secondo piano è abitato dai componenti della famiglia, mentre il sottotetto è utilizzato come alloggio per la servitù. Le sale interne sono decorate con affreschi, stucchi, quadri, arazzi e sontuose scalinate, e sono arredate con mobili pregiati. Contemporaneamente si sviluppa il ceto borghese e con esso viene in parte modificata la struttura dell'abitazione. I locali si differenziano in base alla destinazione d'uso: ai piani superiori si trovano le stanze dei componenti della famiglia, mentre al primo piano i locali sono utilizzati per il lavoro e gli uffici. Il pianterreno, che in origine era utilizzato come laboratorio artigiano, diventa bottega e generalmente viene dato in affitto.


 Nel XVIII secolo con la rivoluzione industriale e con lo spostamento di masse dalla campagna verso la città, nascono i quartieri operai dalle condizioni igieniche disagiate. Essi sono costituiti da alloggi realizzati lungo le linee ferroviarie, vicino alle miniere oppure intorno alle grandi fabbriche. Questi quartieri (i cui tipici esempi sono gli slum inglesi o le banlieu francesi) sorgono spesso negli spazi lasciati liberi dalle fabbriche, su terreni pieni di ceneri e rottami, o lungo i corsi dei fiumi inquinati dagli scarichi delle fabbriche. L'aria è irrespirabile, gli alloggi sono fatiscenti e sempre più piccoli. 


Nel Novecento l'uso del cemento armato consente una costruzione in tempi rapidi. Diventa il principale materiale di costruzione degli edifici, contribuendo alla loro standardizzazione, ma anche all'aumento della salubrità degli edifici indipendentemente dalle classi sociali. Nasce il concetto di unità abitativa come “macchina da abitare” e quindi a misura d’uomo (Le Corbusier). Grazie al progresso della tecnologia degli impianti idrici e di riscaldamento si costruirono case più confortevoli e con migliori condizioni igieniche.


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